Il Centro Nazionale di Studi Pirandelliani e il progetto culturale del convegno di studio
(Pirandello, il 900, i Gruppi di lavoro e la Ricerca)La Fondazione
Quando fu fondato il 13 gennaio 1967, il Centro Nazionale di Studi Pirandelliani dichiarò di assumersi l’impegno di raccogliere le testimonianze più disparate sull’opera di Luigi Pirandello, da collocare nella Casa natale al Caos, nella convinzione di farne un punto di riferimento capace d’impegnare l’attenzione degli studiosi e di suscitare l’interesse a leggere criticamente l’intero corpus pirandelliano.
All’opera di recupero di traduzioni, di studi, di pubblicazioni, saggi, recensioni e articoli vari, si affiancò la promozione di convegni di studio d’alto livello a cui partecipassero critici e studiosi d’ogni parte del mondo.
I Convegni
Dopo alcuni anni di esperimenti, manifestazioni di carattere teatrale ed eventi di approfondimento critico, nel 1974 il Centro organizzò il primo convegno che ebbe come tema il teatro dei Miti fino a quel momento poco discusso ed esplorato e, qualche volta, liquidato come momento involutivo dell’arte pirandelliana.
La “Ricerca” e la funzione della Scuola
Ci si accorse subito che bisognava uscire fuori dai confini strettamente accademici per coinvolgere anche il mondo della scuola media superiore e operare in quel campo, così ricco di promesse e di entusiasmi, per incoraggiare i giovani, attraverso l’amore per la ricerca, allo studio dell’opera pirandelliana, in stretto raccordo con il Territorio e l’Università.
Consapevoli che solo mediante i piccoli gruppi si può avviare un’attenta opera di ricerca che, partendo come funzionale pretesto da Pirandello, fosse capace d’investire l’area del Novecento, si è passati, sempre con maggiore speditezza, a creare nelle singole province e nell’ambito di ciascuna scuola, sotto la guida dei propri insegnanti, piccoli gruppi di lavoro perché si dedicassero ad un’attività di ricerca culminante con la partecipazione attiva ai Convegni.
Tale attività non andava improvvisata, ma pianificata: il Centro allora organizza nelle varie città italiane seminari, nei quali professori universitari si intrattengono con gli studenti per avviarli al metodo della ricerca. Non è chi non veda l’importanza e l’utilità dell’operazione che ogni anno sfocia in esiti sorprendenti, se i giovani si mostrano capaci di affrontare con cognizione di causa le discussioni attorno ai diversi aspetti esegetici dell’opera pirandelliana nel quadro culturale del 900 europeo. Nei temi dei convegni si incontrarono proficuamente, la critica ufficiale e accademica e quella più vivace e spontanea, ma per questo non meno stimolante, degli studenti delle scuole superiori.
Nel quadro dei Convegni, il Centro ha promosso anche manifestazioni teatrali e di spettacolo, sempre connesse al tema del Convegno come espressione artistica della parte culturale, e a questo proposito va sottolineata l’iniziativa annuale della Rassegna Nazionale del Teatro Scuola come attività dalla capacità inventiva ed espressiva della Scuola tramite il teatro.
Sono stati cinquantasette anni pieni di vitalità, di attività, di iniziative e, soprattutto, di stimoli, di sollecitazioni su tutti capaci di produrre e fornire interpretazioni e chiavi di lettura illuminanti: insomma un redde rationem ricco di dati, di documentazioni, di testimonianze e di materiale iconografico accompagnato da sintesi delle acquisizioni critiche emerse in ciascun convegno.
Sono state, così, esplorate tutte le aree dell’opera pirandelliana in un intrecciarsi di convegni ed incontri, in Italia e all’Estero, propedeutici e complementari l’uno all’altro, per trovare poi nei convegni agrigentini di dicembre il momento culminante e conclusivo.
Oltre l’annuale Convegno agrigentino, città come Palermo, Gardone Riviera, Grosseto, Busto Arsizio, Verona, Milano, Soriano nel Cimino, Roma, Viterbo, Ferrara, Forlì, Pavia, Legnano, Martina Franca e Lazise, grazie all’interesse di docenti, presidi e provveditori e all’intervento degli Enti Locali, hanno ospitato incontri e giornate di studio; Malta, Budapest, Dublino, Barcellona, Atene, Parigi, Lille, Tunisi, Syros, Graz e Bratislava all’estero, con le loro Università e i locali Istituti Italiani di Cultura, si sono prodigate, in stretta intesa col Centro agrigentino, per realizzare le iniziative che a mano a mano venivano sorgendo e sviluppando.
Il 2017 ha segnato, per la nostra storia culturale più recente una data degna di essere ricordata, il suo 50° anniversario della fondazione con un bilancio imponente di attività tra le quali occorre ricordare la pubblicazione di 84 volumi e l’organizzazione di 61 convegni a livello internazionale che si tengono annualmente. Al convegno partecipano circa 1.000 studiosi tra studenti, professori, presidi, docenti universitari, critici, giornalisti ed esperti provenienti da diverse province italiane e da nazioni europee ed extraeuropee.
Il Centro Nazionale Studi Pirandelliani, promotore di attenti studi che hanno promosso un aggiornamento fondamentale della critica pirandelliana non solo sul piano della ideologia esistenziale ma anche della produzione letteraria.
Il Convegno costituisce un Evento di primaria importanza non solo per il migliaio di giovani che annualmente giungono in Sicilia ma soprattutto per la metodologia avanzata di cui si avvale mediante Gruppi di Lavoro che si accostano all’Opera di Pirandello attraverso la Ricerca, l’analisi dei testi e la produzione di tesine prima ancora di partecipare alle Giornate del Convegno. Il Convegno è un brillante ed unico esempio in Sicilia di come si possa fare turismo culturale mantenendosi su elevati livelli critici e realizzando una fruttuosa collaborazione tra Università e Scuola Media Superiore, ma costituisce anche un singolare impatto economico sul territorio che negli anni dei vari Convegni ha visto in Sicilia la presenza di oltre 45.000 giovani giunti da ogni parte d’Italia e del Mondo.
Enzo Lauretta
Fondatore del Centro
Operatore di cultura, scrittore, saggista, presidente del Centro Nazionale di Studi Pirandelliani, Enzo Lauretta si è occupato anzitutto di Pirandello ma anche di autori contemporanei quali Brancati, Patti e Saviane. Laureato in lettere e in giurisprudenza, impegnato nell’attività pubblica, ha ricoperto vari incarichi tra i quali Presidente dell’EPT, Presidente della Provincia e Sindaco di Agrigento. Enzo è stato presidente del CNSP e ha organizzato i nostri convegni fino al 50esimo.
Il Convegno
La struttura di questo Convegno, è unica nel suo genere.
L’organizzazione parte in gennaio quando i Provveditori agli Studi delle 30 province designate, convocano i Presidi e i Professori delle scuole che hanno deciso di partecipare. Subito dopo, nell’arco di un mese, ogni scuola aderente forma un piccolo gruppo di lavoro di 4 studenti e un professore. Nei mesi di marzo, aprile e maggio in ogni provincia viene organizzata per i gruppi di lavoro già costituiti, una Giornata Pirandelliana nel corso della quale sono illustrati i temi del Convegno. Nei mesi successivi i gruppi scelgono il tema, leggono i testi, la bibliografia critica relativa: fanno, in una parola, ricerca e cominciano a preparare una tesina di gruppo con la quale partecipano ai lavori e al Premio Pirandello per la migliore tesina.
Venuto il momento, i componenti per ogni Provincia con gruppi da 30 a 40 persone, partono per Agrigento a proprie spese e vi dimorano per quattro giorni: a parte il suo valore culturale, il Convegno assume un aspetto turistico e d’intrattenimento, giacché il secondo e il terzo pomeriggio sono dedicati alle visite sul territorio e ai luoghi pirandelliani, mentre in serata vengono proiettati i Cortometraggi per la Rassegna Nazionale del Cortometraggio.
I Premi Pirandello
I Premi Pirandello per il miglior Cortometraggio, la miglior Tesina, la migliore Composizione Musicale e la migliore Scrittura Creativa Estemporanea chiudono le intense quattro giornate del Convegno.